dettagli del progetto
Luogo: Trecastagni - Catania, Italy
Progettista: Consulente alla progettazione: arch. Claudia Catalano
Note: Il Palazzo fu edificato nel 1641 e rientra nell’ambito dell’ambizioso progetto di abbellimento del Casale di Trecastagni, che il Principe Di Giovanni mise in atto durante gli anni del suo dominio. Il complesso monumentale è composto dal palazzo vero e proprio, costituito da un corpo di fabbrica principale che si sviluppa su tre elevazioni; da un piccolo edificio affiancato al principale, che ne costituisce un prolungamento sul fronte strada (prospetto ovest); da una corte interna sulla quale affacciano due edifici (antiche pertinenze, entrambi ad un solo piano fuori terra) posti ad “L” fra loro; infine, un piccolissimo corpo, di servizio alla corte interna, adiacente al muro di confine su via Lucia Mangano che ne conclude il perimetro. Poiché esso risulta essere di notevole interesse storico, sia per le sue caratteristiche architettoniche, sia perché richiama le tradizioni del luogo, l’edificio merita di essere restaurato ed ancor di più valorizzato essendo già inserito in un circuito di interesse turistico-culturale del territorio pedemontano. Al piano terra, in adiacenza all’ascensore, una piccola finestra esistente verrà ampliata per dare accesso all’ala dedicata all’enoteca ed al museo del vino, questa funzione occuperà l’intera ala est e sarà ideologicamente relazionata all’esistente palmento con ingresso dalla corte. Le importanti funzioni destinate al piani superiori saranno precedute, al piano terra, da un info-point, con annesso locale tecnico, ed un primo blocco di servizi igienici distinti per uomini, donne, disabili, tutti ricavati negli ambienti del sottoscala. Le principali funzioni si svolgeranno ai piani rialzato e primo del Palazzo. Il piano rialzato ospiterà le sale per le mostre permanenti (corpo centrale a nord ed ala ovest) ed un’intera parte dedicata alle attività ludiche dei bambini, infatti, i tre ambienti attigui nell’ala est saranno destinati a ludoteca, resa maggiormente indipendente dalla scaletta esterna sulla corte. Il doppio ingresso, così generato, permetterà una più flessibile gestione degli spazi, fruibili anche separatamente, indipendentemente dall’apertura dell’ingresso principale del Palazzo. Anche il piano primo ospita importanti funzioni: dalla grande sala centrale di accoglienza si accede, lateralmente e simmetricamente, alle salette dalla potenziale funzione ricreativa e/o espositiva. Il fronte est si completa con una sala conferenze che può ospitare circa sessanta persone; mentre sul fronte ovest trovano collocazione, in sequenza, il blocco di piano dei servizi igienici (sempre distinti per donne, disabili, uomini) e un’ultima saletta ricreativa-espositiva. A differenza del piano sottostante, il piano in questione è dotato di un ulteriore grande ambiente, in corrispondenza del fornice sull’ingresso. Questo prezioso e panoramico ambiente verrà destinato a caffè-soggiorno per consentire una sosta ricreativa durante la fruizione delle varie attività in corso. L’antico palmento verrà restaurato ed aperto ai visitatori in quanto testimonianza di tradizioni agricole dell’area pedemontana etnea, mentre, l’edificio di confine a sud sarà occupato da una grande sala polifunzionale, suddivisibile con pareti in acciaio e vetro in agrado di generare un auditorium con il suo foyer o sale espositive di dimensioni variabili in base alle richieste di ogni singola manifestazione.
Progettista: Consulente alla progettazione: arch. Claudia Catalano
Note: Il Palazzo fu edificato nel 1641 e rientra nell’ambito dell’ambizioso progetto di abbellimento del Casale di Trecastagni, che il Principe Di Giovanni mise in atto durante gli anni del suo dominio. Il complesso monumentale è composto dal palazzo vero e proprio, costituito da un corpo di fabbrica principale che si sviluppa su tre elevazioni; da un piccolo edificio affiancato al principale, che ne costituisce un prolungamento sul fronte strada (prospetto ovest); da una corte interna sulla quale affacciano due edifici (antiche pertinenze, entrambi ad un solo piano fuori terra) posti ad “L” fra loro; infine, un piccolissimo corpo, di servizio alla corte interna, adiacente al muro di confine su via Lucia Mangano che ne conclude il perimetro. Poiché esso risulta essere di notevole interesse storico, sia per le sue caratteristiche architettoniche, sia perché richiama le tradizioni del luogo, l’edificio merita di essere restaurato ed ancor di più valorizzato essendo già inserito in un circuito di interesse turistico-culturale del territorio pedemontano. Al piano terra, in adiacenza all’ascensore, una piccola finestra esistente verrà ampliata per dare accesso all’ala dedicata all’enoteca ed al museo del vino, questa funzione occuperà l’intera ala est e sarà ideologicamente relazionata all’esistente palmento con ingresso dalla corte. Le importanti funzioni destinate al piani superiori saranno precedute, al piano terra, da un info-point, con annesso locale tecnico, ed un primo blocco di servizi igienici distinti per uomini, donne, disabili, tutti ricavati negli ambienti del sottoscala. Le principali funzioni si svolgeranno ai piani rialzato e primo del Palazzo. Il piano rialzato ospiterà le sale per le mostre permanenti (corpo centrale a nord ed ala ovest) ed un’intera parte dedicata alle attività ludiche dei bambini, infatti, i tre ambienti attigui nell’ala est saranno destinati a ludoteca, resa maggiormente indipendente dalla scaletta esterna sulla corte. Il doppio ingresso, così generato, permetterà una più flessibile gestione degli spazi, fruibili anche separatamente, indipendentemente dall’apertura dell’ingresso principale del Palazzo. Anche il piano primo ospita importanti funzioni: dalla grande sala centrale di accoglienza si accede, lateralmente e simmetricamente, alle salette dalla potenziale funzione ricreativa e/o espositiva. Il fronte est si completa con una sala conferenze che può ospitare circa sessanta persone; mentre sul fronte ovest trovano collocazione, in sequenza, il blocco di piano dei servizi igienici (sempre distinti per donne, disabili, uomini) e un’ultima saletta ricreativa-espositiva. A differenza del piano sottostante, il piano in questione è dotato di un ulteriore grande ambiente, in corrispondenza del fornice sull’ingresso. Questo prezioso e panoramico ambiente verrà destinato a caffè-soggiorno per consentire una sosta ricreativa durante la fruizione delle varie attività in corso. L’antico palmento verrà restaurato ed aperto ai visitatori in quanto testimonianza di tradizioni agricole dell’area pedemontana etnea, mentre, l’edificio di confine a sud sarà occupato da una grande sala polifunzionale, suddivisibile con pareti in acciaio e vetro in agrado di generare un auditorium con il suo foyer o sale espositive di dimensioni variabili in base alle richieste di ogni singola manifestazione.