dettagli del progetto
Progettista: arch. Marco Caruso, arch. Salvatore Contrafatto, arch. Diletta Impresario, arch. Maria Manuli, arch. Lucia Rapisarda, arch. Carmelo Ranno
Note:
FONDAZIONE ORDINE DEGLI ARCHITETTI P. P. C. DELLA PROVINCIA DI CATANIA LAD PROJECT Un Laboratorio di Progettazione per il Policlinico Ematologia ed Oncologia Pediatrica
PREMESSA
Il progetto mira a modificare in maniera poco invasiva la struttura dell’Unità Operativa di Oncologia Pediatrica. Gli interventi previsti in questi ambienti molto particolari sono rivolti a migliorare la permanenza breve o lunga dei degenti, ma allo stesso tempo favoriscono la fruibilità degli spazi da parte di tutti gli utenti, quindi anche degli addetti ai lavori e dei cari dei piccoli pazienti, che si trovano comunque a vivere e a passare del tempo nel reparto. Pertanto l’interlocutore del progetto non sarà univoco ma le modifiche intercetteranno l’interesse di tutti coloro che hanno una storia in comune e che condivideranno, anche se con ruoli diversi, quei luoghi.
All’interno del reparto, sia al terzo che al quarto piano, l’orientamento è fondamentale per poter vivere lo spazio stesso. Una percezione dell’ambiente chiara e immediata è necessaria, ma per arrivare a definire e caratterizzare gli spazi vengono osservati e mappati i movimenti e i percorsi, nel tentativo di delineare un metodo di analisi e restituzione delle criticità di orientamento riscontrate.
Vengono distinti quindi 2 flussi:
– il flusso lento, per tutti coloro che non restano meno di un mese all’interno del policlinico, e che quindi si muoveranno maggiormente tra la loro camera, i corridoi, e le aule didattiche, che scopriranno per necessità e per curiosità tutti gli spazi del reparto;
– un flusso veloce, i day-hospital, e per tutti coloro che aspettano, coloro che si muovono tra i corridoi e gli ambulatori, tra le sale d’aspetto, la hall e le camere, sono i ragazzi, ma anche i genitori e il personale.
Poi, ci sono gli spazi distributivi di entrambi i piani: le hall, che ogni giorno sono attraversate da persone, soprattutto gli addetti ai lavori, che non si fermano, per cui lo spazio è uno spazio di transito, anonimo, e caratterizzato dalla velocità, non deve, quindi, far altro che indicare una direzione. Un’altra parte della hall, invece è fruita da coloro che si fermano, quindi dalla sosta dei pazienti e dei loro parenti in attesa della visita, è quindi uno spazio lento che deve essere approfondito, che deve essere pensato per accogliere.
Inoltre vengono individuati dei nodi principali, si tratta di nodi di differenziazione e smistamento dei percorsi, che diventano i punti cruciali su cui concentrarsi per la collocazione degli elementi indicatori, per la distinzione degli spazi attraverso gli elementi separatori, oltre che per facilitare all’utente la percezione degli stessi attraverso l’uso del colore come identificatore di uno spazio o funzione. Da tali nodi partono diversi percorsi a seconda che sia l’utente o il personale, o a seconda della direzione.
Una volta conclusa l’analisi cognitiva dei percorsi sull’area di studio, che ha permesso di evidenziarne le diverse criticità, sono state elaborate alcune proposte progettuali di impiego del colore finalizzate a migliorare, correggere, esplicitare l’orientamento spaziale. A tal fine si è pensato all’istallazione di elementi di segnaletica grafica in corrispondenza dei punti critici e alla collocazione di diversi elementi di separazione che meglio definiscono gli spazi, rendendoli più a misura umana e accoglienti, oltre che avere una funzione strettamente pratica nello schermare vicendevolmente gli ambienti.
DEFINIZIONE DEGLI SPAZI
I PANNELLI DIVISORI HALL (vd articolo A.10 del c.m.e. ; tav. 1)
Gli spazi della hall, sia per il quarto che per il terzo piano, verranno definiti attraverso dei pannelli separatori.
Essi assumeranno una funzione di identificazione dei luoghi sia come dimensione spaziale che come riconoscimento del reparto, in quanto la texture intagliata, riprende le foglie dell’albero dei desideri e riporta quindi al nome dell’associazione promotrice del progetto e a leitmotiv degli interventi. Inoltre gli stessi pannelli assumeranno anche una funzione di filtro tra i diversi flussi che percorrono lo spazio, differenziando le zone d’attesa con i corridoi distributivi.
Il materiale impiegato per i pannelli è il forex: si tratta di Lastre in PVC semiespanso a cellule chiuse. L’impiego di questo materiale ha grandi vantaggi:
– si tratta di un materiale autoestinguente (certificato Classe 1 per tutti gli spessori);
– resistente ad acqua, freddo, agenti atmosferici, acidi e corrosivi;
– robusto: ottima resistenza ai colpi, non si scaglia;
– impermeabile: nessun assorbimento d’acqua o umidità; isolante termico, acustico ed elettrico, anticondensa, imputrescibile, antimuffa-antibatteri.
Inoltre dal punto di vista estetico e della sua funzione ha un eccellente aspetto semiopaco, è serigrafabile e superleggero e si presta per essere eventualmente colorato e facilmente ripulito.
Ogni pannello sarà costituito da DUE pezzi (200X100 cm, di spessore 3mm) e sarà istallato in loco facilmente e velocemente attraverso un sistema di tiranti e morsetti di acciaio.
In più, data la peculiarità del reparto, sono stati scelti questo tipo di pannelli, anche per la loro alta pulibilità. Infatti per la pulizia di superfici realizzate in forex è sufficiente dell’acqua semplice o con aggiunta di un prodotto detergente leggero.
Come tutte le materie plastiche, anche il FOREX può essere soggetto a cariche elettrostatiche che provocano il deposito di polvere e sporco. Per cui, trattandosi di ambienti in cui è richiesta particolare attenzione per questo aspetto, è possibile eliminare questo fenomeno con trattamenti adeguati e in particolar modo con l’impiego di agenti antistatici che ritardano considerevolmente il successivo depositarsi di polvere. Si tratta di liquidi in soluzione alcolica o acquosa che formano sulla superficie dei pannelli un rivestimento antistatico. L’impiego avviene per immersione, spruzzatura o lavaggio delle lastre con uno strofinaccio bianco imbevuto di prodotto. L’effetto antistatico avviene non appena il liquido della soluzione è evaporato.
COLORE COME IDENTIFICATORE DI UN LUOGO
PANNELLI INDICATORI (vd articolo A. 11 del c.m.e.; tav. 1)
Lo stesso FOREX verrà impiegato per i pannelli indicatori che verranno collocati nei punti di distribuzione: alla fine delle scale, tra la hall e l’ingresso al reparto, e all’interno del reparto in prossimità delle sale ricreative.
Si tratta di pannelli con spessore di 5 mm sagomati a disegno e incollati a parete, colorati secondo il piano di colore che caratterizzerà il reparto e che renderà più riconoscibili le direzioni. Infatti il progetto deve prevedere degli interventi minimi, rivolti alla semplificazione degli spazi, ad una definizione e differenziazione dei percorsi, attraverso il colore, per permettere ai diversi flussi che si susseguono durante il giorno di orientarsi facilmente attraverso gli spazi seriali e omologati dell’ospedale. E’ una strategia di comunicazione dei luoghi basati su interventi di design minimo puntando a stimolare i sensi di coloro che fruiscono maggiormente gli spazi; e in particolar modo la vista con colore, che attraverso degli adesivi a terra e a parete sarà presente in tutti gli spazi oggetto del progetto.
PERCORSI CROMATICI ORIZZONTALI, ADESIVI CALPESTABILI (vd articolo A.12 del c.m.e.; tav. 1),
Giunti alla hall, l’orientamento sarà facilitato da adesivi in PVC posti a pavimento, che accompagneranno sia il degente che la famiglia e i medici verso percorsi diversi tra loro. A seconda del simbolo riportato a terra nella larghezza media di 10 cm. si potranno ritrovare: il percorso che porta alla sala d’attesa, uno che accompagna il degente al reparto e un percorso veloce che smista verso gli altri spazi. La simbologia riportata è d’invenzione, i nodi di smistamento principali sono identificati attraverso dei cerchi, da cui poi dipartono i diversi percorsi caratterizzati dal colore e da un tratteggio più o meno fitto a seconda del tipo di percorso. In questo modo il colore così come il segno diventa guida e segno ordinatore.
PERCORSI CROMATICI VERTICALI, FILASTROCCHE (vd articolo A.18 del c.m.e.; tav. 2),
Osservando gli ambienti della degenza, si evince che il corridoio, nonostante la sua mera funzione distributiva, diventa per i piccoli pazienti, cardine dei luoghi attraverso cui si muovono: è un luogo d’incontro, di alternativa alla camera, e di svago ed è anche uno spazio di transito obbligato. Per questa ragione lungo il corridoio delle degenze, si è pensato di intervenire lungo le pareti, migliorandole e istallando su di esse degli adesivi in PVC che riportano alcune filastrocche di Gianni Rodari, scrittore, pedagogista e giornalista italiano, specializzato in testi per bambini e ragazzi. Egli fu uno tra i maggiori interpreti del tema “fantastico” nonché, uno fra i principali teorici dell’arte di inventare storie. La scelta delle filastrocche è legata al pensiero di accompagnare i piccoli degenti a sognare, leggendo le filastrocche legate all’immagine di una foglia portata via dal vento che ricorda il simbolo dell’associazione promotrice del progetto.
I LUOGHI DA VIVERE
SPAZI RICREATI AL TERZO E AL QUARTO PIANO (vd tav. 3)
Per gli ambienti al quarto e terzo piano, rispettivamente l’atelier e la scuola, si prevede di ri-creare gli spazi, attraverso scelte, sempre legate all’assortimento dei colori, che giovino e migliorino la permanenza dei bambini, soprattutto quando si tratta di lunghe degenze. Per i piccoli pazienti questi spazi, rappresentano una distrazione, l’alternativa alla loro stanza, ragion per cui devono diversificarsi nella loro immagine, oltre che espletare al meglio la loro funzione.
I primi interventi, riguardano una sistemazione strutturale: al terzo piano la demolizione del tramezzo centrale, con conseguente rimozione delle porte, (vd articolo A.21.1.4 del c.m.e.) per la realizzazione di un unico ambiente più spazioso che si presti meglio per i momenti di apprendimento e attività scolastica, ne consegue il rifacimento del pavimento (vd articolo A. 121.1.6 del c.m.e. e A. 1) in teli di pvc termosaldati, che saranno messi in opera con diversi colori e secondo schemi grafici creativi che meglio definiscono gli spazi e che siano versatili per una eventuale alternanza delle attività.
Al quarto piano gli interventi sulla struttura della stanza riguardano: un taglio di una parte di muratura per la realizzazione di un vano d’accesso dal corridoio (vd articolo A.21.1.1.2 del c.m.e.); e la conseguente rimozione e chiusura della porta che permetteva di accedere solo dalla hall (vd articolo A.19 del c.m.e.), in questo modo i degenti possono accedere all’atelier direttamente dal corridoio interno evitando di passare dalla hall.
In entrambi i piani per migliorare la resa luminosa delle sale, sarà realizzato un controsoffitto teso tipo Barrisol retroilluminato (vd articolo A.19 del c.m.e.). Tale impianto illuminotecnico sarà dimensionato per garantire, al meglio, l’illuminamento necessario per l’attività scolastica, e allo stesso tempo è pensato secondo un gioco di volumi che rendono l’ambiente più dinamico e giocoso, creando zone di luce più o meno intensa.
Gli arredi inseriti sono pensati secondo lo stesso criterio di dinamicità:
– le sedie ergonomiche, impilabili e facilmente pulibili in polipropilene colorato in massa;
– i tavoli (vd articolo A. 15 e 16 del c.m.e.), con una forma molto flessibile, in quanto i loro tagli permettono l’accostamento di più moduli, favorendo così momenti di lavori di gruppo e socialità;
– i mobili libreria (vd articolo A.17 del c.m.e.), in parte chiusi da ante con serratura, in parte aperti per ospitare i materiali didattici. I mobili formati da elementi modulari sono realizzati in melaminico termostrutturato, sono resistenti ad ogni tipo di urto, ai graffi, macchie e abrasione e a bassissima emissione di formaldeide, data la tipologia di utenza.
Inoltre, per favorire e innovare l’apprendimento, si prevede l’inserimento di due lavagne interattive multimediali (vd articolo A.14 del c.m.e.), infatti le lezioni interattive sono più coinvolgenti per i ragazzi e permettono di comprendere più rapidamente. Sfruttando il linguaggio delle immagini e dei filmati, le lezioni diventano più stimolanti e allo stesso tempo, gli insegnanti possono comunque applicare i metodi tradizionali di insegnamento in modo innovativo.
SEPARE’ DEGENZA ( vd articolo A. 9; tav. 3)
Il separè intitolato ATUPERTU’, è composto da cinque elementi aventi forma di bimbo/bimba stilizzati, tagliati, e piegabili a soffietto, di dimensioni: lunghezza (aperto) 256 cm altezza (escluso le ruote) 156cm, spessore degli elementi 3cm. I pannelli sono in legno tamburato dello spessore di 3cm dotati di cerniere invisibili, con angolo di apertura a 180°, applicate sui bordi laterali dei pannelli. La verniciatura a più strati con finitura in vernice, marca ICA igienizzante aseptica a più colorazioni, è lavabile e scrivibile. Il Fissaggio al muro avviene mediante listello in legno di faggio di 4×4 cm. La ruota in gomma termoplastica con rotelle pivottanti fissata nel bordo inferiore del penultimo pannello permette una facile mangevolezza e fruizione del separè (vd prototipo).
La scelta delle sagome colorate vuole ravvivare l’interno delle stanze di lunga degenza, le sagome evocano il gioco e inoltre possono fare da supporto per disporre i propri ricordi quali foto e disegni senza dimenticare la funzione specifica dell’oggetto in questione quale isolare nei momenti di necessità i piccoli pazienti.
In questo modo, la finalità strettamente tecnica del pannello viene sdrammatizzata dalla giocosità dell’oggetto, la cui superficie può essere personalizzata attraverso disegni e la cui sagoma riporta ad ambienti divertenti e accoglienti.
CONCLUSIONI
Tutti gli interventi sono stati pensati in una logica di continua trasformazione degli spazi; pertanto i materiali e gli elementi previsti hanno come comune denominatore la semplicità di applicazione, manutenzione ed eventuale trasformazione e rimozione senza intaccare la struttura funzionale dei luoghi.